Equilibrium 106- arcangelo Ratziel-

L’arcangelo Ratziel per Aura-soma® è una equilibrium dai colori nebbiosi, evanescenti: verde oliva pallido  su lilla. Ricordo quando mi è stata regalata da Mike nel 2007. Era appena nata ed eravamo a Bali per il Teacher di terzo livello. Le risaie che vedevi giù nella vallata dal nostro albergo  ogni tanto si riempivano di una  foschia umida, interpretando magistralmente la parola nebbioso, in quei giorni di dicembre.  Quella nebbia però non si riusciva a mantenere nel colore della equilibrium , che diventava subito trasparente e luminosa, tanto che per un po’ Aura-soma® optò per una bottiglia di cristallo opaca, che trasmettesse quello stesso senso. Appena la vidi io pensai ad Avalon e alla Dea che si celava dietro quei colori:  nata dopo la 105, che io ho sempre legato a Lilith.

Ho pensato subito alle Nebbie di Avalon, il titolo del  libro di Marion Zimmer Bradley e continuo a pensarle quelle nebbie antiche , ogni volta che viene scelta. Quasi mi pare di vedere  l’allacciatrice dei mondi, giungere dalla nebbia per permetterci di scrutare oltre. Una equilibrium per permettere il passaggio tra i mondi, per diradare i veli delle nebbie astrali, che solo la Sacerdotessa sapeva sollevare   con “parole magiche”.  Avalon, anche nel libro,  nella nostra dimensione,  è nascosta tra le mura di un convento, perché è lì che il femminile sacro ha potuto continuare a nutrire il proprio spirito, in epoche in cui le donne non potevano scegliere per sé ma erano proprietà del padre e, successivamente, del marito.

Perchè l’arcangelo Ratziel nel sincornario Maya è l’allacciatore dei mondi lunare. Il secondo tono dell’onda del Serpente, cominciata con il kin 105. Allacciare i mondi è la  sfida in questa onda, anche se ne  è probabilmente il punto focale . C’è  una scelta da prendere, che riguarda il mondo invisibile che può diventare visibile se si alzano le vibrazioni.

Nel numero 105, che la precede c’è il 5 che si trova a fronteggiare sia lo 0 che l’1- L’uomo di fronte al tutto ma anche di fronte alla sua unicità. C’è anche il 15 nella 105, la carta del Diavolo che nasconde tutti i tabù ma la equilibrium è stata posta sul sentiero della Stella (il 17imo sentiero della Cabala) perché esprime una speranza che diventa sempre più forte,  se si riporta in vita l’essenza del  femminile addormentato. Dopo giunge la 106, l’ allacciatore dei mondi lunare, che ha il potere sulla Morte, che ha nell’equità la sua azione principale, nella  opportunità la sua essenza. Dinanzi alla morte si è tutti uguali, comprenderlo solleva sicuramente molti veli su questo tabù intrinseco all’umanità: la nostra unica certezza. E’ stata posta nella Cabala a Chokmah, la sfera della Saggezza e della Comprensione.

Ratziel è un Arcangelo Alchimista, verde oliva su lilla, permette di distillare l’amarezza rendendola luminosa, perché possa nutrire l’essere interiore e tutti possano poi abbeverarsene, mentre i pensieri vengono “traghettati” tra un emisfero celebrale e l’altro: curando la propria mente si entra nel sostegno mutuale del cuore. Si permette alla guida femminile del cuore di guidare anche la mente.

La sfida di questa onda, che ha come proposito la sopravvivenza, è quella di lasciare andare l’amarezza, di trasmutarla. Permetterci di guardare con occhi benevoli ed equi l’esistenza, il Serpente che vuole sopravvivere in noi, la nostra forza vitale, e far sì che sia al nostro servizio. Perché anche la rabbia può essere nutritiva una volta che la si comprende e la si accetta.  Spesso è verso noi stessi, alimentata dai  sensi di colpa. Ma spesso non ce la permettiamo, perché non è consona, non  è adatta alle donne. Se la accettiamo in modo che non fomenti la sete di vendetta ci rende più disponibili  e liberi: spesso siamo noi stessi a non accettare le nostre polarità.

Nelle note fondamentali di questa equilibrium c’è anche la comprensione  che la ricchezza o la richiesta di un giusto valore per il proprio lavoro, non è qualcosa di disdicevole. Deriva dal concilio di Nicea il precetto che la spiritualità si sposi  solo con la povertà: un’ imposizione comoda a quei tempi per chi desiderava avere il potere assoluto e che avrebbe poi imposto decime e penitenze per il perdono di tutti i peccati. Se intorno trovi persone che non danno il giusto valore al tuo lavoro, probabilmente quelle persone non hanno motivo di starti vicino o forse tu stesso ancora non ti dai il giusto valore, o una parte di te considera il denaro qualcosa di “sporco”. Questa equilibrium aiuta senz’altro a contattare queste difficoltà e a trasmutarle.

Perché siamo proprio nell’onda della sopravvivenza e il denaro è la trasmutazione di energia. Serve ed è un dono e forse un nostro preciso dovere per rendere grazie all’universo e al divino.

Questa equilibrium è nata il 22 ottobre del 2007, era il kin 142- vento cristallo bianco- l’universalizzazione dello Spirito e della Comunicazione. Per inciso la mia Quinta forza. Sia 106 che 142 ci rimandano al 7, alla figura del Carro, ad un Test di fede, un salto verso l’ignoto della morte perché l’amore possa sopravvivere portando la sopravvivenza dell’essere Umano, ma anche un salto perché lo spirito possa prendere forma attraverso la parola. Mi hanno chiesto di preparare una performance artistica dal titolo: “I colori sono sogni e le parole sono pietre” e ho continuato a riflettere sulla realtà di questa affermazione e quanto possa essere calzante con l’immagine della pietra che è stata posta sulla Terra a Shirefarm proprio qualche giorno prima della nascita di questa bottiglia. I colori sono sogni, riflettono la nostra essenza ma sono leggeri e si posano delicatamente sui nostri cuori, le parole che li accompagnano sono spesso inappropriate per descrivere la loro danza leggera. Quando in una selezione giunge questa equilibrium per solito ascolto le parole fatate che giungono da chi l’ha scelta, perché  dietro i colori c’è una sacerdotessa che viene da altri mondi. La parola può sollevare i veli e testimoniare la verità dell’invisibile.

La pietra piantata a Shirefarm – al sesto chakra –

La pietra piantata a Shirefarm si trova al Sesto chakra, di fronte ad un’altra più piccola. La prima volta che passai in mezzo tra queste due pietre anni fa durante una Chakra Walk, ebbi l’impressione di entrare in uno spazio di grande pace, dove la mente si potesse acquietare e soprattutto il cervello sinistro, quello più analitico, potesse concedersi di “accogliere” tutto ciò che arrivava dal mio cervello intuitivo. Qui era come se dimorassero forme archetipali, che rimandavano alle sorgenti del mio essere che necessitavano  di fiorire e svilupparsi pienamente per ciò che erano.  La pietra più piccola per me era maschile, quella più alta invece femminile. L’energia intuitiva femminile si stagliava alta nel cielo ma era protettiva verso la pietra più piccola.

La 106 mostra la possibilità di un concerto “armonico” tra emisferi cerebrali e la  guarigione che innalza le nostre vibrazioni e ci permette di allacciare i nostri mondi interiori e quelli esteriori, con speranza negli aspetti più femminili e ricettivi dell’umanità. La donna risvegliata nella 105 ha qui la possibilità di toccare la pietra ed incidere la realtà nuova dell’umanità. La Dea  è viva e vive in tutti gli esseri umani, maschi e femmine.